l destino del pianeta Terra ? È già scritto: finire divorato, ma meglio dire inglobato, dalla nostra stella madre, il Sole. Quest'ultimo infatti per sopperire energia al motore interno che opera la fusione nucleare dovrà espandersi, diventando da una piccola stella tranquilla come è ora una cosiddetta gigante rossa, più fredda, ma pur sempre sui 4mila gradi, ed enorme. In parole povere il Sole si espanderà e si "mangerà" Mercurio, Venere, la Terra e anche Marte che finiranno, probabilmente, del tutto vaporizzati.
Niente panico, se tutto va come deve andare abbiamo ancora almeno 5 miliardi di anni a disposizione. Gli astrofisici lo sapevano da tempo, o meglio la teoria glielo diceva, ma ora, grazie a un equipe di scienziati americani, polacchi e spagnoli, pensano di avere la prova definitiva. Utilizzando infatti uno dei telescopi più potenti esistenti, all'osservatorio di Mac Donald in Texas, hanno trovato nella luce proveniente dalla stella BD+48 740 delle tracce di un materiale raro e importante pure per noi, il Litio. La stranezza sta nel fatto che il litio vive, diciamo così, molto poco nell'interno delle stelle, si tramuta subito in altri elementi.
Una gigante rossa, come quella osservata, è per definizione una stella molto vecchia, sui 9 miliardi di anni, e quindi l'unica spiegazione è che il litio provenga da un pianeta, solido, che è stato vaporizzato dalla stella stessa. Un po' come una signora che si metta un buon profumo, non suo, che noi sentiamo passandole vicino. Parecchia fortuna anche per il team dato che il processo osservato è ovviamente breve rispetto ai miliardi di anni di cui stiamo parlando per l'esistenza ed evoluzione di una stella.
Per rendersi ben conto del fenomeno mettiamo qualche numero: il Sole è una sfera di 1.5 milioni di chilometri circa di diametro, la nostra Terra è molto, molto più piccola, 13mila chilometri circa, 100 volte meno, per capire di quanto si espande il sole pensiamo che la distanza Terra Sole è di 150 milioni di chilometri. Il Sole quindi si espanderà centinaia e centinaia di volte diventando più freddo e rarefatto ma enorme.
Altre prove, più sofisticate e complesse, sono trattate nel lavoro che gli astrofisici hanno pubblicato in una delle principali e più quotate riviste del settore. Un risultato quindi molto specifico, senz'altro importante, che non avrebbe però ricevuto la notorietà che ha in queste ore, sta facendo il giro del mondo nei media, se non fosse che rappresenta bene la nostra fine. Ma ancora, ripetiamo, mancano molti miliardi di anni, se i calcoli degli astrofisici non sono sbagliati.