Il velo salva la vita di un'operaia: 'cranio perforato'

PECHINO - A salvare Cheng Fenghua è stato il velo che indossava sulla testa. L’operaia cinese 48enne ha scampato così la morte: il copricapo ha frenato la perforazione del cranio. La donna era al lavoro in un cantiere ad Anging, una città della provincia Anhui, nella parte orientale del Paese asiatico. 

Dal tetto di un edificio di tre piani una una sbarra di metallo è caduta sulla sua testa. I colleghi hanno chiamato un medico intanto che riducevano la lunghezza della sbarra da 4 metri a 20 centimetri. La donna è stata portata cosciente in ospedale, stordita e ricoperta di sangue. Il dottor Yang Youzhong, neurochirurgo dell’ospedale di Anging, ha definito un miracolo la sua sopravvivenza. “Quando è arrivata parlava, e non potevo crederci visto che aveva una sbarra di metallo di 20 centimetri conficcata nella sua testa”. 

I raggi X hanno mostrato come la sbarra sia penetrata per otto centimetri nel cranio della donna, lasciando intatto il suo tronco encefalico. L’operazione è durata quaranta minuti, e l’apertura del cranio ha evidenziato come solo per pochissimo la donna si sia potuta salvare. Secondo il Dottor Yang se la sbarra fosse entrata anche solo per qualche millimetro in più la donna sarebbe immediatamente morta, perché la parte del cervello che controlla il battito cardiaco e la respirazione sarebbe stata lesa con conseguenze irreparabili. Senza il velo che indossava sulla testa la sbarra sarebbe penetrata più in profondità, determinandone la morte.

Al momento la donna è sotto osservazione costante, perché il rischio di emorragia o di ischemia cerebrale è ancora alto. La sporcizia e i batteri, che sono entrati nella sua testa con la ferita creata dalla sbarra, potrebbero inoltre causare altri danni irreversibili al cuo cervello e i dottori non escludono che anche in caso di recupero completo Cheng possa avere problemi di mobilità. ?

* Fonte Leggo