ROMA - La terza età ai tempi della crisi, quando dirsi addio dopo una vita insieme non è un bisogno dettato dal cuore ma dal portafoglio. Spesso impietosamente vuoto. Tra gli over 65 infatti si registra un boom di separazioni senza precedenti ma, oltre alla lettura in chiave romantica di una seconda giovinezza per i nonni, c’è un'altra spiegazione: lasciare la casa coniugale, che per anni ha vissuto le gioie famigliari, potrebbe infatti dare i suoi frutti.
Per l'esattezza si tratta di poco meno di 430 euro al mese. Una boccata di ossigeno per una coppia di anziani coniugi alle prese con il caro-vita. Questo infatti l'importo massimo dell’assegno sociale messo a disposizione direttamente dalle casse dell’Inps per gli over 65 che non arrivano a dichiarare 5.577 euro l'anno. Di fatto è una truffa ma, a guardarla bene, sembra più una richiesta di aiuto.
Ma ecco come funziona il trucchetto: solitamente la furbetta è la moglie che, casalinga e senza pensione, si separa dal coniuge che porta a casa un reddito superiore alla soglia minima di povertà. Una volta ottenuta la separazione, si rivolge all'ente di previdenza per ricevere l'assegno presentando la sua dichiarazione dei redditi, inferiori ai 5.577 euro annui.Ma la separazione, legale e in regola, in realtà è fittizia. Un trucchetto, con il chiaro sapore della truffa, che però risulta difficile da smascherare: per la finanza, l'Inps o i carabinieri non è semplice infatti verificare la reale residenza dei due coniugi, visto che esistono anche casi di grave indigenza di uno dei per cui la casa può restare la stessa. E allora diventa impossibile, per i controlli, venirne a capo. Il trucco, quindi, c'è ma non si vede. Ma i numeri, comunque, lasciano forti dubbi, considerando che dal 2000 al 2010 l'Italia ha registrato una vera e propria impennata di separazioni tra nonnetti. Da 4247 coppie in crisi in terza età, il balzo in avanti in dieci anni è stato del 50%: quest'anno infatti sono scoppiate ben 8726 coppie over 60. Difficile pensare a tutte fughe d'amore.
Il fenomeno, inoltre, non comporta grosse spese per i coniugi in crisi: in alcuni tribunali una separazione consensuale, infatti, può essere portata avanti senza la presenza di un avvocato, senza l'imposta di bollo sugli atti o le spese di cessione. Parallelamente, lo stesso boom può essere registrato sulle richieste di pensioni e assegni sociali: nel 2002 l'Inps ne ha erogate quasi 725 mila contro le attuali 827 mila. Oltre centomila richieste di sostegno in più, negli ultimi dieci anni. Legittimo allora pensare che, la crisi della terza età, in realtà, sia solo frutto di quella economica.
Fonte: www.leggo.it